

Non so se fai parte delle molte persone che già mi conoscono, in ogni caso voglio condividere con te le linee guida che ho elaborato nel corso degli anni per sviluppare quello che oggi sono orgoglioso di chiamare Metodo Cortese.
Forse sai che mi sono appassionato di cucina crudista in seguito ad un problema di salute.
Mi sono formato con lo chef che ha portato in auge questo tipo di cucina, lo chef pluripremiato Matthew Kenney.
Da incredibile goloso quale sono, quando sono tornato in Italia ho lavorato assiduamente per adattare quelle tecniche anche alla pasticceria, che Matthew non ha mai approfondito.
Prova e riprova, mi sono reso conto che quello che avevo appreso aveva dei limiti troppo grandi per poter essere applicato alla lettera.
Come forse saprai il crudismo ha molteplici sfaccettature, e alcune di esse – come in qualunque altro ambito – purtroppo, sfociano nel fondamentalismo. Un esempio? Secondo alcuni il caffé non dovrebbe essere incluso nelle ricette crudiste.
Ho sempre cercato di tenermi lontano da questo tipo di paletti, che in realtà non portano nessun beneficio ulteriore.
Ciò che invece ho sempre voluto mettere al centro è l’esperienza del dolce nel suo complesso. E non è un caso se sottolineo questo punto.
Nutrirsi è un processo lungo e articolato, non lo facciamo solo per sopravvivere o per piacere.
Mangiare anche un semplice pasticcino coinvolge tutti i nostri sensi e le nostre funzioni vitali, anzi, spesso mangiare del cioccolato è più simile alla meditazione!